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Mani

Per alcuni poeti
le mani
arrivano dovunque,
anche là dove
appena osa
la fantasia;
le mie vorrei
sfiorassero almeno
il lembo
dell'infinito.

 

l'autore Maurizio Cortese ha riportato queste note sull'opera

Dedicata a qualche poeta che costringe le mani a gesti che volano molto bassi.


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6 commenti:

  • Anonimo il 15/10/2015 13:41
    Un desìo legittimo di sfiorare l'infinito con le mani fantasiose dell'anima, che raggiungono qualunque luogo dell'essere. Non tutti i poeti sanno "toccare" col cuore. Ottima riflessione!
  • Ugo Mastrogiovanni il 24/03/2010 12:38
    Il desiderio d'infinito, quel "non finito" che i latini trovavano incommensurabile, immenso, interminabile e sacro. L'aspirazione più pura di un poeta, uno come M. Cortese che quando scrive poesie affronta una difficile sfida, sa che deve cimentarsi in un ampio lavoro di autodisciplina; sa che i suoi versi, anche se <arrivano dovunque> devono rispettare un codice morale insito nell'universalità della poesia. È questo l'intento dello stile telegrafico e chiaro di "Mani": ricordare la necessità dell'interezza morale e il compito formativo di ogni tema lirico.
  • laura marchetti il 21/03/2010 20:05
    bellissime mani le tue, mi hanno sfiorato l'animo..
  • Minalouche TS Elliot il 21/03/2010 18:53
    elegante... ed io che poeta non sono sorrido, sperando che un pezzetto di infinito mi accarezzi il cuore, come le tue parole
  • Cinzia Gargiulo il 21/03/2010 15:57
    Toccare l'infinito! Ah bè, cosa da poco!
    Piaciuta!
    Ciao...
  • loretta margherita citarei il 21/03/2010 15:45
    ostrega, ti contenti di poco eh? bella riflessione, molto apprezzata bravo

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