Emma non conosceva la storia
di quelle mani e di quelle labbra.
Lei stava cercando la madre dell'Arcobaleno.
Emma stava correndo
in un oceano di meduse verdi.
Carezze pungenti,
mani attraenti.
Ma lei stava cercando il sangue dei colori.
Portava al guinzaglio un raggio di sole
appena nato.
Emma era un petalo di seta nel vento.
Lei sembrava un angelo.
é forse il gioco di una fata
scappata di notte
con un pugno di bacche succose
a sfumarle vermiglie le labbra.
E sarà forse qualche lucciola
a illuminare segratamente le sue pupille.
Emma stava correndo.
I piccoli piedi cominciarono ad ansimare
mentre gli occhi neri luccicanti
vagavano lontano.
Il cuore iniziò a batterle.
Forte. Forte.
Ci fu un qualcosa che
volle spingerlo su un'altalena di passione
dentro lei e sul mondo intero.
Era una mano.
Era la sua.
Lui era il Nero che cercava il Bianco.
Lei era il Bianco che cercava il Nero.
Pietrosi secoli fa
nel teatro della solitudine
erano solo una zuppa di colori lessi.
Ma quelle erano le loro dita intrecciate
e quello era un nuovo Raggio di Colori.
Emma non conosceva la storia
di quelle mani e di quelle labbra.
Lei stava cercando la madre dell'Arcobaleno.