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Il giardino
Stamattina, sono scesa giù con i miei bambini,
nel nostro giardino.
Viviamo in periferia, quasi in campagna.
Dal mio balcone si vedono le montagne.
Le nuvole grezze accarezzano dolcemente,
in cima alla montagna,
un fiore raro, Edelweiss.
L'aria balla un valzer con il vento,
furbo, paravento,
vorrebbe corteggiare quel fiore,
irraggiungibile e raro,
pochi riescono odorarlo.
La sua bellezza è un incanto.
Penso spesso a quel fiore,
al suo profumo,
sicuramente delicato e leggero come una piuma,
una piuma di pavone,
colorata e maestosa,
ma mai gelosa e vanitosa della sua bellezza.
I miei bambini guardano spesso quelle montagne,
le amano come Heidi.
Cerco di insegnargli la semplicità.
Per terra oggi abbiamo raccolto i sassolini,
gli abbiamo contati e divisi,
lo stesso numero per ciascuno,
per non offendere nessuno.
Poi abbiamo raccolto le margherite
e le abbiamo regalate
alla nonna, mia madre, che ora sta con me.
Abbiamo ammirato i narcisi
specchiarsi nei raggi del sole,
peccato coglierli, sono tanto belli,
ho visto tanta gioia nel sorriso dei miei bambini,
la dolcezza infinita nei loro visi.
Abbiamo ascoltato il canto degli uccellini,
che facevano il nido nel nostro giardino,
abbiamo cantato le filastrocche con loro,
abbiamo visto loro spiccare il volo.
Ci siamo rifatti gli occhi di tanta bellezza,
che natura offre, l'inverno è stato lungo,
ma avevamo la certezza che prima o poi
sarebbe arrivata la primavera,
la stagione di rinascita, una stagione sincera.
Ho goduto di tanta generosità,
come posso lamentarmi che non posso comprarmi
le scarpe di Prada,
che quelle che ho sono dell'anno scorso
e che non sono all'ultima moda.
Come posso lamentarmi di tante sciocchezze,
seguire le mie debolezze,
quando un bambino con gli occhi tristi
chiede un euro vendendo i calzini per strada.
Il sole abbagliante, la sua spada,
mi taglia il cuore,
di tanta gioia e tanto dolore.
L'arcobaleno dopo la pioggia,
i suoi colori,
mi ubriacano più di un liquore,
più del mirto,
non sono stata sempre così,
ma ora seguo il mio l'istinto.
Apprezzo quello che ho,
lo insegno ai miei bambini,
la fortuna e la ricchezza
è di vivere e di essere sani,
vale per tutti,
per i credenti e per i pagani.
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