Assorto
in un affogato d'ozio
rimiro l'orizzonte sbieco
e all'infinita china del sole
sorseggio un infuso di me.
Ronzano moleste
punteggiature d'uccelli
nel blu' di una flaccida
eppur satolla giornata.
Odo starnazzare in lontananza
e al teatrale tedio ammicco
con consumato mestiere.
Chiudo la cronaca di una noia
annunciata dignitosamente
tra un ronfo sgarbato
ed un ghigno sottile.