T'illudi senza controllo
sera annebbiata dal sonno
lasci che il gene deviante
viva la torbida quiete
tra le fiere già sbronze.
Remoto è il mio essere
da esso io nasco
e gli anni non mi hanno
cambiata poi tanto
se insisto da sempre così.
E'insita in me la paura
in modo perpetuo
frustrando ogni gioia
che sento e che getto.
Nessuno potrà mai sapere
il dolore che ho dentro incessante
come gli altri che mai canteranno.
Un dì veramente vorrei...
trovarmi a parlare con te
di tutti i miei pianti
e di tutti i tuoi pianti.