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La benedizione del Papa

Ricordo
a Natale, a Pasqua
era un rito.
Prima del pranzo della festa,
tutti rigorosamente in piedi,
davanti a quel piccolo schermo
in bianco e nero,
La voce che usciva tuonava
come se scendesse dal Cielo
in tutte le lingue.
E si diffondeva come eco da quella
grande piazza, al cuore.
Oggi sento solo tiepidi echi,
tiepide convinzioni,
colori spenti come la realtà che ci circonda.
Ma quelle sfumature di allora
che uscivano da un
piccolo schermo in bianco e nero,
trovavano colore dentro
il rosso del cuore.

 

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5 commenti:

  • tania rybak il 05/04/2010 23:36
    io invece mi ricordo che a Natale facevamo una preghiera in ginocchio tutti insieme per ringraziare la nascita di Gesù e a Pasqua la sua resurrezione, poi si benediva il cibo e mangiavamo, ora non facciamo più così, ma io nel cuore sento nostalgia di quella tradizione e ringrazio Dio nel mio cuore,è molto profonda questa poesia
  • Fabio Mancini il 04/04/2010 20:31
    Un po' nostalgica. Forse il culto andrebbe vissuto diversamente, piuttosto che davanti a un televisore. Penso che tu hai tanto amore da restituire al Padre celeste. Un bacissimo! Fabio.
  • Auro Lezzi il 04/04/2010 18:04
    Ti voglio un bene bene.. Ma qui...
  • loretta margherita citarei il 04/04/2010 17:34
    facevo così fino a quando è vissuto giovanni paolo secondo, poi...
  • vasily biserov il 04/04/2010 14:38
    brava... oggi non è come nel passato e nella chiesa, più che in ogni altro luogo, regna l'ipocrisia!!

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