Ho sempre sbagliato tutto nella vita
incontri, amicizie, lavoro.
Mi sono fidata di persone che
spesso erano medaglie con due facce
e mai d'oro solo di bronzo,
una visibile l'altra nascosta.
Ho sempre tirato in alto la moneta
del destino
ed ho ricevuto sempre una croce
un peso, un segno indelebile
che, nonostante ogni volta mi sia rialzata,
mi segna come ruga profonda,
la sensibilità di questa mia anima.
Una fatica di vivere, capire, amare.
Non scarico colpe sul destino,
o su chi non mi ha capita.
Mi assumo tutte le responsabilità,
mi lascio andare al cuore,
all'istinto, a volte abbaio,
ma non mordo.
Sono un cane da pagliaio
con un fiuto molto scarso,
forse perché odio la caccia.
E me ne torno ogni volta
quatta quatta, con la coda
fra le gambe alla mia catena
a leccarmi le ferite,
sola, come un cane.