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Verso Emmaus

Già bruma la mia e la vostra sera
e voi, discepoli delusi, avanzate
con stanco passo,
con afflitto cuore.
Muta vi raggiungo
con ali di preghiera
e ascolto
vostro dialogare.
Ora vedo un ignoto pellegrino
che premuroso
si accosta a voi
e interroga
mia e vostra vita
priva di manto di speranza,
priva di bastone di fede,
ma la sua voce chiara
scuote
mio e vostro torpore.
Improvvisamente
raggio di Sua luce,
raggio di Sua pace
dissolve
i vostri e i miei pensieri impauriti
sciogliendo
grumi di perché.
Ora i vostri occhi risorti
incrociano
quelli del Maestro,
che spezza con voi e per voi
il Pane di Vita,
che sazia vostra
e mia fame d'amore.
Pacificata
mi accosto al bianco altare
e il sacerdote depone,
in culla di mia mano,
l'Ostia consacrata.

 

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2 commenti:

  • Sideralba x il 02/05/2010 21:43
    L'incontro di Emmaus sul far della sera ha qualcosa di struggente, come un'ansia di amore ed è un tema che avvince i cuori e trova eco nello spirito. Chissà perchè nella musica non è stato trattato da grandi autori classici. Oppure io lo ignoro. Brava Rosarita. Sideralba.
  • Anonimo il 24/04/2010 13:58
    poesia spirituale... davvero bella... un caro abbraccio e mille applausi

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