Cogli a piene mani
ciò che ti viene offerto:
è il tuo diritto.
Sciupa tutto
spreca e sollazzati,
godine e dissipa:
è il tuo diritto.
Come mani bucate
scialacqua
come pozzo senza fondo
disperdi,
è sempre il tuo diritto.
Ci sarà il tempo
dei rimpianti
e quello dei ricordi:
oggi vivi
e dilapida i tuoi vent’anni.
Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato. Effettua il login o registrati
Anonimo il 10/01/2012 09:16
la trovo una fotografia molto triste e in alcuni tratti ingiusta... ma ognuno sente come sente... comunque ben scritta!
20 commenti:
Anonimo il 18/02/2008 22:16
Ciao Ross! Sono proprio io... Maurizio. Complimenti è molto forte la tua poesia, te lo dice uno che non è riuscito mai a fare tutto ciò dei suoi ventanni, nessuno seppe mai dirmi che avevo dei diritti. Colpisce profondamente, brava... 30 con lode! A presto.
C'è un'età dove non siè coscienti di ciò che si fa. E si sbaglia. Ma sbagliando si cresce e si inizia a capire che sarebbe meglio non sbagliare. Praticamente impossibile. Soprattutto a vent'anni... Brava. la poesia è molto bella
avere vent'anni è anche questo, e l'accorgersi più avanti che alcune cose fatte erano sbagliate porta a migliorarsi. ma se non si sbaglia a quell'età si sbaglierà più avanti e le conseguenze saranno peggiori. certo non sbagliare mai sarebbe ancora meglio, ma è pura utopia.
Esortazione di un'età che a molti porta solo rimpianti, credo. Fortuna che ci sono poesie come queste in grado di colpire (e dai commenti si capisce). Veramente bella. Davvero. Ciao Ale
Volevo farti i complimenti perchè scrivi veramente bene...! mi piacerebbe saper scrivere una poesia bella come questa, ma non ne sono mai stata capace! un bacione...
Certo che se delapidiamo tutto, per i nostri figli in futuro non resterà nulla. Non è forse meglio cercare di conservare ed aggiustare, oppure cambiare, ma non distruggere? Questo ovviamente a mio parere.
In effetti il diritto di fare ciò che si vuole è valido a tutte le età. A proprio rischio e pericolo... naturlmente. Mi è capitato di rimpiangere di non aver vissuto i miei vent'anni: "Oh, mes vingt ans! Oh, mon beau songe du temps passé,
Quand une jolie boucle blonde enlaçait mon coeur,
à cause d'un bal, à la lune, au milieu d'un pré!..."Bella la poesia, ti leggo volentieri
Gentilissima Rossella,
Hai ragione, scusa, sicuramente non é lo spazio più idoneo per intavolare una riflessione del genere, volevo solo non limitare il solito commento sterile”molto bello o/e piaciuta” ho trovato la tua poesia per caso, letta, credo di rilevare una disarmante verità, egoistica in diritti sanciti da strane leggi, dove sempre si accantonano doveri se non in futuri rimpianti.
Tutti, alla fine arriviamo, sempre nella casualità o se meglio intesa “fortuna”, a raggiungere l’età di 20 anni, soglia e simbolo di una gioventù che porta a sentirsi vivi.
Il mio appunto, forse confuso, era solo per sottolineare l’assurda idea oramai diffusa, che solo per questo uno abbia il “diritto” di dissipare o sciupare l’attimo solo ed esclusivamente per poi avere rimpianti.
Per essere più compreso, anch’io naturalmente ho avuto 20 anni, per mia fortuna in questa nostra società dove sono sanciti doveri/diritti, solo che, a causa del mio tempo, non ho avuto molta possibilità di dissipare i miei sanciti diritti, in compenso per forza di cose sono dovuto sottostare a molti “doveri” anche imposti, pensa a chi, solo per nera sfortuna nasce dove non ci sono diritti, anzi meglio, non sa nemmeno cosa siano.
Rimpianti? si forse molti, realtà, questa sì, i nostri giovani, invece di dissipare “diritti” dovrebbero cercare di estenderli a questa umanità di soli rimpianti.
Ciao e grazie della tua attenzione Bruno
caro Bruno, devo dirti con grande sincerità di aver compreso il significato di sole sei parole: le ultime. Ti ringrazio per l'elevato livello sul quale hai deciso di rispondermi, forse sopravvalutandomi... ma poche e semplici parole penso rivelino al meglio ogni nostro pensiero! p. s. ho letto l'ultima tua: ancora complimenti. ross
A parte la forza d’affermazione di quanto, cosí bene scrivi, riflesso da specchio di un oggi ristretto a una società d’effimero benessere e quindi anche di un “diritto”a una vita dissoluta, comunque da un poi possibile ma lontano.
Questo “diritto” credo sancito solo da un casuale spazio/tempo, quindi negato ieri per fattori 0/1 e oggi per fattori 1/0 a una gran parte di individui con anni 20.
Diritti negati/diritti da scialacquare, con un unico poi; il rimpianto.
Complimenti per questa tua, ciao Bruno