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Le masse e il potere

Parole vecchie noiose,
le faccie sciocchè di chi
è lontano del mondo.
La guerra dei pochi che credono
ancora nell' utopia
di un idea diversa.
Poche facce incosapevoli
del cambiamento,
figlie di vecchi pensieri.

Hanno ucciso la cultura,
l' hanno uccisa con l' arma
dell' inteligenza,
hanno riempito i nostri occhi
con infiniti varietà
e noi ingenui ci siamo appassionati
al niente.
Ci hanno rubando la mente
controllando il nostro sapere,
indirizzando quelli che noi
definiamo, i nostri interessi.
A cambio poi, nelle università,
nelle migliori facoltà
hanno imposto la loro cultura.
No, non il sapere borghese
di una società evoluta,
ma la conoscenza ritretta
di chi è strumento
al servizio di una classe.

E loro li, continuando a lottare,
a difendere antiche dottrine
sconfitte del tempo, dal
mondo che cambia, incapaci
di rinnovare il pensiero,
di scoprire che il potere
è un mostro mutante,
che le dottrine non sono dogmi,
ma solo idee di notte già
vecchie.
La conoscienza, questo
nostro dovere, è nascosta
nella ricerca del nuovo,
è dentro un movimento
che studia e che impara,
il sapiente è un uomo che cerca,
ascolta, ma non ripete,
vede, ma non crede

E voi piccoli uomini,
voi sacerdoti della
religione degli atei,
bruciate i vangeli
del 1800, viviate
il 2000 al passo del tempo,
scovate i nemici
che la vostra ignoranza
ha nascosto.

 

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