Lavare i panni,
la cosa che detesto di più,
ma visto con gli occhi della fantasia
diventava un gioco.
La fonte era fuori dal paese,
si raggiungeva a piedi
con il mastello dei panni da lavare
Si scendeva un sentiero
ed una scaletta che era sempre
bagnata e scivolosa
La fonte...
mi appariva nel suo splendore!
una grande vasca piena d'acqua
per lavare i panni
e due piccole attigue, destinate al risciacquo,
che si alternavano.
La sera veniva svuotata quella del lavaggio e
quella del risciacquo diventava di lavaggio,
ma io mi sbagliavo sempre ed erano guai...
Voci di donne, profumo di saponi,
rumore dei panni bagnati, ritorti, sbattuti
sulla lastra di pietra
e poi l'urlo di chi perdeva il sapone dentro...
Ma la gioia più grande era
entrare, quando era deserta, a gambe nude,
quando allora non esistevano piscine,
quando l'acqua e la fantasia facevano il resto,
facendo attenzione a non cadere sul fondo
scivoloso..
Un attimo, il tempo di ricordare
... il programma di lavaggio
e la lavatrice... parte!