Quando lui è Aspide che s'insinua sinuosa
sibila in pensieri la serpe sempre ansiosa
d'assaporar l'essenza dell'assopito senso
assassinando salme col suo insidioso incenso
Quando lui è Tarantola la devozione ostenta
arti tentennanti intinti a tinteggiare è intenta
la tenebrosa tela ch'ormai è vestita a lutto
a venerare il morso di quel vizioso frutto
Quando lui è Adamo è più di tutto preda
sacrificato al dono comunque egli creda
d'esser amante esperto che va a cacciare fiero
scagliando il dardo intinto del suo mortale siero
Quando lui è Eva è sempre predatore
ed è l'epidemia ed è al contempo untore
del suo veleno santo che salva la coscienza
del suo esclusivo incanto che dona l'esistenza