Cammino vicino ad un fiume.
Il rumore dell'acqua che scorre, mi attrae,
mi spinge.
Davanti a me una collina con un precipizio.
Un paesaggio bellissimo.
Voci che sento, mi parlano, mi guidano.
L'adrenalina mi scorre nelle vene.
Corro veloce, tutto scorre con una velocità
disumana.
Mi fermo, la mia immagine è riflessa su un vetro
che racchiude un dipinto.
Colori acri, fosforescenti.
Rappresenta l'anima.
Racchiusa in una bacheca, posta su una scalinata
a chiocciola.
Salgo, giro e rigiro, la meta è irrangiungibile
lontana.
Lo scatto felino mi spinge più in alto. La tocco,
l'osservo. Le mie impronte restono impresse,
sigillando il mio tepore su quella lastra tanto
fredda ma che emana un calore che mi da sollievo.
Non penso, osservo quelle pennellate di colore,
trasmettendo a loro volta una immensa serenità.
Un suono assordante, l'acqua scorre tracciando
la via da percorrere.
Incantato da tale bellezza rimango senza fiato.
È al sicuro mi proteggerà, il vetro è infrangibile
niente può scalfirlo.
Mi inginocchio, le mani sugli occhi, nella
penombra gli zampilli di colori mi fanno roteare,
non ho paura.
Dei passi alle mie spalle mi fanno voltare:
"vieni"
nulla mi trattiene.