Alcune notti
vorrei
non avessero fine,
odio il dissolversi
delle tenebre,
quel tenue chiarore
misto al rosato
che, esplodendo
in cielo,
ridefinisce i contorni
viola dei monti,
delle valli, delle cose
e vita e sole
riporta al dì,
svegliando il mondo
dal torpore.
A volte
ho bisogno dell'oscurità,
d'esser tenebra
fra le tenebre,
liquefarmi nel cuore
delle stelle,
estrapolando sogni
da serrare
nel pugno della mano,
fino a farla sanguinare
con le unghie
delle dita.
A volte,
per non morire,
rinnego la luce
del mattino.