Ricordo di noi,
bambini piccoli e grandi,
bambini grassi e magri.
L'oratorio era di tutti,
c'erano i bulli
ed anche i belli,
e le bimbe un po' più grandi
andavano li anche per quelli.
Che bello era giocare a palla
senza divisa e allenatore,
solo la voglia,
di correre dietro al pallone.
Ricordo il padre,
sempre con lo stesso abito lungo
e con il cappello nero.
Ricordo fughe,
dopo vetrate frantumate.
Quante le punizioni,
ma quante le emozioni
nel rovinar della perpetua
le piante e i fiori.
Bello,
era aspettare l'aprire di quel cancello,
e nel varcar la soglia
anche il bambino,
più a se lasciato
dimenticava di esser triste.
Perchè in quella casa,
un Dio c'è
ed esiste!
Perchè mi hanno insegnato
ad amarlo,
con il sorriso,
e non solo ad invocarlo.