Una lama di luce violava il grigiore
di una sala d'aspetto, di una ignota stazione.
Un uomo, elegantemente vestito,
osservava distratto le pareti d'intorno,
stando seduto su una vecchia poltrona dal liso velluto.
Nella mano, piegato teneva un giornale.
Egli guardava ingannando l'attesa,
alcune locandine ingiallite, un orario dei treni,
la pubblicità di un famoso liquore,
in cui si vede un rubicondo signore,
tenere alto un bicchiere, e sorridente brindare.
In fondo alla sala un grande orologio,
segna il passare di inutili ore,
fissato al soffitto annerito un neon morente.
L'uomo aspettava il suo treno.
L'indomani lo attendeva un importante colloquio,
da cui sarebbe dipeso, forse il mutare del suo gramo destino.
Del treno fu annunciato un imprevisto ritardo,
che con il passare del tempo divenne allarmante.
Il giorno fece posto alla sera,
e questa cedette il passo alla notte,
del treno nessuna notizia. Trascorsero i giorni.
Una notte, vinto dal sonno,
l'uomo non udì l'annuncio che da molto aspettava,
il treno era in arrivo sul primo binario.
Trascorsi i minuti di sosta,
la voce annunciò l'imminente partenza,
" Signori... in carrozza si parteee "
L'uomo aprì gli occhi un istante,
ed udì con sgomento l'ultima frase.
S'alzò con furiosa veemenza, afferrò la valigia,
e corse alla porta.
Fuori l'accolse un gelido vento.
Il treno intanto chiuso aveva le porte,
le ruote lentamente presero a girare, a girare,
a girare sempre più forte.
Lui lo rincorse, si sbracciò, gridò, ma il treno fu sordo
al disperato richiamo, e sbuffando s'addentrò nella notte.
Quel treno, più mai si è fermato.
Ora in una ignota stazione, un vecchio barbone,
racconta alla gente di un destino beffato,
da un treno perduto, per un solo minuto.