In assi cartesiani
rappresento la mia vita,
insuccessi sulle ordinate,
tempo sulle ascisse.
Risultato?
Una retta fortemente pendente
in partenza dallo zero
tendente all'infinito.
Cogito ergo sum
ma il pensiero di me
cancella la mia esistenza
in forti dosi di autoironia
e in dosi sempre più piccole di autostima
quasi volessi negarne la dipendenza
di cui sarebbe meglio fossi affetto.