Vorrei lasciarmi rapire
dal vento,
perdermi nel suo abbraccio,
lasciarmi cullare foglia sul ramo
e farmi trasportare
nel suo impeto, lontano
con lui.
Ascolto la sua voce, sussurra
come il mare alla linea dell'orizzonte
complice e lontano,
amico e nemico.
Sbuffa, come un treno
che corre lontano sui binari
di una vita, fermata ignota,
verso il pallore di una sera,
che lentamente si avvicina.
Ride il vento,
sembra un bambino
che gioca con il sole, con la vita,
poi d'improvviso diventa livido e scuro
e se la prende col mondo,
vorrebbe pulirlo
spazzare la rabbia, il rancore,
la sporcizia che lo soffoca e lo opprime.
Ma è solo con la carezza di un sogno
che arriva lontano...
là dove quella rondine sta volando,
portata dal vento