Due parole l'incanto del tormento,
straniera del male la sua luce.
Tu andasti via,
imprigionando di antico sapore
l'umiltà.
Dolore è il tempo
che arde
il prato del cuore.
Ascoltami,
s'inseguono i vuoti delle carezze,
le lacrime ardenti,
la fiamma del momento,
nelle notti stellate
in ricordo dei tuoi baci.
Io non amo più!
Non amo più la notte,
non amo più l'illusione...
fiume di carezze
ora è il sapore del diluvio,
nell'ombra
di fantasmi di lucciole
nella sera inoltrata.
Fammi prigioniera
nella notte
tra le tue braccia
ancora una volta,
animata da sogni
di un nuovo plenilunio
e magico presente
di un"ti amo"
timbrato nella mente.