Infilate le forbici
in un foro sottile
allargati i tendini
e le falangi
non resta che tagliare
lungo le lame
senza
esitazione
Quella parabola
ancora risuona
ancora fischiano le scheggie dopo il botto
come all'esaurimento di carboni ardenti
l'acqua può prender fuoco
da dentro
Più ti perdo
nei ricordi carnali di battiti
più ancora
sento il tuo sapore
nella mia bocca
Ma in quelli dell'anima
resti mia perfetta
controparte
tra le montagne di rifiuti tossici
e stracci appesi
ai fili spinati
Ho smarrito del tutto le briciole
seminate dal mio stesso pane
e tornare mi é faticoso
con questa notte
ma verrà deciso l'orgoglio del sole
infiltrato tra le polveri sottili
per accarezzare le mie ossa
frantumate
dall'ultimo
bombardamento.