Osservo il fluttuare di queste acque
un fiume impetuoso che scorre
sospinto da potente energia
portando con sè tutto ciò che incontra
vorrei immergermi
e lasciarmi andare alla corrente
diretta nell'unica direzione
se solo mi arrivasse ai fianchi
mi trascinerebbe via...
dondolo i piedi sfiorando appena l'acqua
come colomba che bagna il becco
per non morir di sete
e rimango qui, sull'argine
ad ascoltare il moto fermo
di una natura antica
a venerare ancora la luna
che attenta veglia la mia notte
cosa mi trattiene dal lasciarmi andare?
la paura...
quest'intima, devastante emozione
mi suggerisce che la corsa ha un limite
un naturale, inevitabile morire...
decido di rialzarmi
e cammino...