Nel pulviscolo scintillante
che gioca ignaro tra le nude pareti
delle stanze ormai spente,
trafitti dal sole calante
danzano anche
i nostri intatti ricordi,
inquilini felici ed eterni
della casa sulla collina,
dietro al faro che ammicca
ai traghetti di Nanaimo.
Uno ad uno li contavamo,
i grandi battelli,
che scandivano
col loro cronometrico passare
le ore della passione
e dell'amore.
La melodia dei nostri gesti,
forti ed armoniosi,
si distendeva nell'aria sottile
colorata dal sole cangiante delle aurore
e dei tramonti.
La nitida scia luminosa
increspava il mare come un sorriso,
pari a quello che addolcisce oggi
il nostro viso
quando ripensiamo, con sognante nostalgia,
ai bianchi traghetti di Nanaimo.