Tu che puoi, che sai:
anche se il cuore ti duole,
mandami un "La"
affinché possa,
la vibrazione della nota,
solleticare un sorriso.
È torvo il volto mio
e l'occhio pena e sgorga
lacrima incredula
della malvagìa
di chi tanto amai
e più non riconosco.
Dammi un "La"
e ti farò concerto:
partitura farcita
di sentimenti scordati
da noi che intoniamo
l'inno all'amore.
Prestami,
tu che puoi,
i quattro quarti
della chiave di violino.
A note vibranti
danza il mio corpo.