Dietro la curva mi appare,
piena di fascino e di mistero,
tappa d'obbligo quando mi
trovo di lì a passare.
La fabbrica dismessa,
un filo spinato spezzato,
il suo respiro,
lungo quella strada assolata,
si pulisce gli occhi,
annoiata a guardare sfrecciare
chi non la vede più.
Il cancello è aperto alle ortiche
la vegetazione ha preso ormai
il sopravvento.
Ricorda la fabbrica
quando la fatica e la creatività
timbravano il cartellino
e dentro di lei scandiva
il cuore al ritmo dei turni
e poi quel momento sognato,
di andare in pensione.
Un cuore che ha rallentato,
ha tolto la tuta
e si è messo a scriver poesie,
ora è il tempo del ricordo
e delle nostalgie...
Non so cosa mi porta
a passare di qua,
un richiamo, una sintonia,
o forse perchè sento
che quella fabbrica è un
po' come la vita mia.