Nell'entroterra cerebrale
i sogni non mi sognano, ma
io sogno loro.
Non darò colpa a Morfeo se è sgualdrina la notte
quando mi chiude gli occhi
per lasciare al mattino
dintorni odoranti
di orgasmi retrocessi
in risvegli improvvisi.
Umide
le notti che mimano le immagini del giorno,
e non solo.
Replica il buio il silenzio
come per udire il nulla
e cercare una bocca per parlare
nei sogni che imitano la vita:
opaco biancore
d'immagini sfalsate
s'indebitano di nostalgia,
a volte, con i miei sentimenti,
lasciandomi pochi spicci di parole all'ombra di una penna,
alle particelle che separano l'anima dall'inchiostro,
per vedere
me stesso
scritto
nella giusta misura
di un sogno.