Di te amo,
i limpidi pensieri
diventati ossa,
per il mio corpo, senza speme.
Mi fai percorrere strade invisibili
infinite vie,
dimenticate nelle terre di nessuno.
Di te mi nutro
per non invecchiare sulla porta
di una stanza senza echi
dove le parole,
hanno ragnatele fitte.
Cadranno stelle
come foglie sul mio tiglio
intorno al tronco,
che di radici ha nutrimento.
E sarà buio,
come le notti
che non ho voluto io
poichè la Fede,
ha incatenato sempre l'anima.
Non conosco mai
come un abbraccio, sa di calore
in questa estate
falsata dalla pioggia.
Amo di te,
l'incertezza di un'alba arresa
diluita goccia,
sulla colpa di un respiro trattenuto.
Amo di me
l'intensità di un dolore sordo
inchiostro caldo
per una vita
oppure, per un giorno.