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Sangue e cenere

Tu che indossi la giacca,
ti svegli col tuo caffè.
Ma dove volti la faccia
per non guardare me?
Lì c'era la mia casa
e la mia mamma Joél:
Io vorrei tanto incontrarla,
nessuno sa dov'è!
- ma tu -
Dove volti la faccia
per non accorgerti che,
anche senza le braccia,
vorrei stringermi a te?

La mia morte è lontana
ma il suo odore è già qui,
mi scorre e brucia dentro le vene:
è sangue e cenere.

Potrei insegnarti a pensare
che oltre i tuoi occhi già c'è
un film che non vuoi guardare
che un'invenzione non è.

Perché tutti i miei fogli
coi sogni che disegnai
sono cenere o meno:
soltanto polvere.

 

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4 commenti:

  • Antonietta Mennitti il 21/07/2010 13:50
    Apprezzatissima... Ottima!
  • loretta margherita citarei il 24/06/2010 16:45
    versi intensi, poesia molto apprezzata
  • Donato Delfin8 il 24/06/2010 15:20
    Intensa.
    Ottima.
  • Cinzia Gargiulo il 24/06/2010 13:36
    Una poesia profonda che parla di guerra e distruzione dove tutto diventa polvere dalle case ai sogni.
    Bellissima!...
    Un abbraccio...

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