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Ansia d'estate

Statico il giorno,
Profonda è la notte. Io attendo.
L'ansia d'estate brucia il petto puntuale come sempre. Eterna più che mai. Io attendo.
Mi fissa.. inciampo e cado a suoi piedi. Il lusso di toccarle quelle gambe arde dentro.. e brama. Lei mi alza in piedi, mi porta al suo viso, parla di noi nel silenzio delle parole non dette. Nessuna pronuncia.
Musica per le mie orecchie.
Io non so cosa accade in queste notti prive di tempo.
In queste notti che, il cuore mio rosso, porta con sé nei giorni di sole e brucia.
Nessuna ferita.
In queste notti che, tutto può ma nulla accade.
In queste notti convertite dai giorni
e questi giorni privi di notti. Io mi domando:
dove la realtà?
dove le tue mani e i tuoi fianchi?
dove i tuoi occhi.
dove sei tu?
Mistico rapimento incurabile.

 

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6 commenti:

  • Orazio Claveri il 02/09/2010 21:34
    il nome è una garanzia, ma la poesia è molto bella ed eccitante, bacio
  • SIMONA EROS il 24/06/2010 21:55
    sarà anche il nome che porto.
  • laura marchetti il 24/06/2010 20:54
    bravissima e sensuale... sarà anche il nome che porti?
  • loretta margherita citarei il 24/06/2010 16:18
    molto bella, domande generate dal rimpianto più che del ricordo
  • SIMONA EROS il 24/06/2010 15:33
    grazie giacomo, grazie
  • Giacomo Scimonelli il 24/06/2010 15:18
    ... in queste notti prive di tempo... versi bellissimi e scorrevoli... bei sentimenti... bravissima

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