Chiudo la porta di casa.
Piano.
Carezzo la maniglia.
Mi fermo un momento.
Sono ancora in tempo
per girare di nuovo la chiave,
riaprire la porta,
tornare indietro.
Davanti a me una scala.
Poi ancora una scala.
Poi il cancello, il cortile.
Poi lui, che mi ha offerto
le sue labbra.
Era sera, la sera
di una domenica buia e deserta.
E se la sua offerta
non valesse più?
Se non valesse più,
vista sotto la luce
di questa mattina
come tante,
mattina di un giorno qualunque?
...
...
...
Io scendo.