Io che ti vengo a cercare
sopra l'ultima goccia di tramonto
che assopita nella nebbia,
ricopre d'inverno.
Io che contemplo la luna
tra fessure di silenzi
e mi perdo nel pallore,
come fossero i tuoi occhi.
E ti vengo a cercare
per bere ogni verbo
che dissolva distanze,
ubriacarmi delle nostre solitudini.
Io che percorro affannata
le ombre del mare
come fossero aironi,
su dirupi scoscesi.
Io come fragile vela
in un'alba rubata
ti vengo a cercare
e malinconica respiro,
l'odore dell'orizzonte.