si narra che una volta,
quando i pesci
eran soliti volare,
gli uccelli nell'acqua nuotare,
gatti e topi
buoni amici fossero.
Molta era l'armonia
buono fra lor l' accordo,
avendo ognun diversi
del cibo, gusti.
Al fiorir di primavera,
consuetudine era,
ai topi di far festa,
con gioia,
i gatti invitaron
sotto il plenilunio, a far baldoria.
Al banchetto,
anzichè la minestra,
i topi portaron
crema e provolone,
torsero il muso i gatti,
colmi di delusione.
Attesero il lesso invano,
invece arrivaron
budini di cacio pecorino,
anzichè l'arrosto,
un pasticcio composto
di gorgonzola.
Ai gatti, la fame morse la gola,
diventaron così tristi ed affamati,
sazi, invece i topi,
con quei formaggi prelibati.
Cercaron i mici, la carne, invano,
ma d'essa non v'era ombra,
s'agitaron e scoppiò la bomba.
Di carne si che c'era,
ciccia fresca di topi, vera!
Accadde allor cosa incredibile,
dalla fame vinti,
si gettaron i gatti
sui topi satolli,
mangiaron le loro carne molli,
senza sputar nemmeno un ossetto,
si deliziarono nel banchetto.
Da quel dì,
topo e gatto,
si fan dispetto,
memori di quella offesa,
gatto prende topo,
non lo molla
fino a la di lui resa.