Tesoro,
abbiamo pianto sulle nostre parole,
nell'identico eco incrociato
mentre fuori, il mondo si animava,
nonostante fosse tutto immobile.
Ascoltavamo il respiro della lontananza
così crudele,
imprigionato come un fuorilegge
dietro una porta chiusa.
Mio tesoro,
quante nubi ci siamo raccontati,
nell'azzurro di un cielo che non era
e di un sole che il meriggio divideva
per noi due,
eterne parole senza mani.