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Mattina

Non mi serve il tuo ricordo
per sentirmi in ogni luogo
così ignobile e insensata:
già lo so anche di per me.
E mi sputo nello specchio
prendo a calci il mio alter ego
spiaccicato sotto il letto,
copro tutto di benzina:
Già veduto. Già vissuto. Ultra vecchio.

Dentro al vaso tutto è marcio
d'acqua asciutta
grigioverde

nelle vene corre sangue
di stagioni intrappolate
che mi sveglia amaro all'alba,

tutto tace.

E l'immagine allo specchio
come fosse ancora e sempre
Lunedì.

 

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3 commenti:

  • Aedo il 22/07/2010 17:49
    Immagini forti e ben riuscite nella tua poesia, che si rivela anche un'efficace analisi introspettiva. Bravissima!
    Ignazio
  • Sergio Fravolini il 22/07/2010 17:03
    Come fosse ancora e sempre un altro giorno.

    Sergio
  • Giacomo Scimonelli il 22/07/2010 15:48
    tutto tace... bravissima... splendidi versi

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