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Absinthe

Scivolata è la notte al di là del mondo
cupida amante di un cielo muto e vagabondo.
Fumo e nebbia si contorcono per le vie
bramando l'incontro con ignare eutanasie.
Odi voci, stridule e vivaci, di corrotte damigelle
ferite dai corsetti e di mestiere sorelle.
Riluce nel buio l'argento perfetto..
affogando nello smeraldo il triste tormento,
lacrime di giada lo zucchero stilla
torbide e languide nel cristallo che brilla.
Danza la fata dalle tremule ali
silfide eterea dai tratti sensuali,
parla sommessa all'anima spenta
suggendole a gocce la vita affranta.
Percepisci l'abbandono bruciante ma glaciale
dei sensi inquieti allo spirito lunare,
che affonda le sue unghie nel petto pesante
per divorarlo in fretta e farne il suo amante.
Sogna dolce spirto la tua coppa ripiena
e concedi il sonno eterno alla fata oscena,
ella ti donerà una pace soffocata
dal bacio mortale, che nel tuo cuore rimbomba,
trascinandoti seco nella sua liquida tomba.

 

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2 commenti:

  • Anonimo il 29/03/2011 17:58
    Brava Nadia!!! È bellissima!!!
  • Aedo il 22/07/2010 18:07
    Che meraviglia questa tua poesia: mi son sentito avvolto dal senso arcano della notte, dove l'impossibile s'impone sul razionale e si vivono i fremiti dei profumi misteriosi e di emozioni al limite. Bravissima!
    Ignazio

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