Il vento che urlava
chiamando tempesta
ha bussato alla porta
della mia casa
Degli alberi increduli scuoteva le chiome
nella polvere alzata
volteggi veloci di foglie già morte
e i lunghi gemiti
dei rami recisi
Con fare rabbioso spingeva la casa
con forza piegava le esili piante
ogni cosa strappata trascinata e lanciata
ha condotto nel vortice… abbracciandola in volo
Non ho paura delta tempesta
Che venga pure… sarà bene accolta
Io so puntare i piedi per terra
e reggermi forte con la mia destra