Falene si cibano di sogni,
luci appese al mondo.
Ed i veli afferra la foglia
burrasca alla voce delle sirene.
Se aprissi fra dita le mani
il nettare dei suicidi
spalancandosi parole
unghie, scia di polline
alla testa i riccioli
strapperanno ogni dannata piuma
allo stormo, luna di amianto
l'argento bevuto, come neve
mi poso sul corpo la cenere.