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Le more

Occhieggiando fra i rovi
mi guardano,
le ascolto...
Salivamo la scaletta
sulle spalle per raggiungere
le more,
quelle belle erano più in alto
nere e succose,
ma erano più furbe di noi
e pungevano le mani,
più delle rose erano spinose
e per farci dispetto
ci tingevano di viola,
indelebile ricordo
alcune aspre ed amare,
ma il gusto era aver vinto la sfida
con la vita che già lo era,
lo è,
mentre l'infanzia nella polvere
si allontanava...
Il rumore di un'auto che si allontana,
resto a guardare quei rovi,
pieni di more,
pieni di ricordi...

 

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3 commenti:

  • Simone Scienza il 02/08/2010 11:02
    L'asprina nostalgia
    che tanto ci piace
    coi suoi ricordi pieni di promesse
    tinte di viola
    ma il gusto era aver vinto la sfida

    Per due vite nuove
    bramose d'assaggiar la vita
    anche le spine eran cosa gradita

  • Sergio Fravolini il 01/08/2010 17:15
    Le more... i ricordi.

    Sergio
  • Anonimo il 01/08/2010 11:51
    bella poesia, intrisa di dolci ricordi..
    apprezzatissima

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