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Ottantatre

Messosi a battere questo cuore,
e non fermarsi mai, come impazzito,
con quelle parole dette al telefono, com'un furore,
irrompermi nel petto arcigno ed indolenzito,
tremar di nuovo e spaurirsi per quel fremore,
quasi dimenticato, seppellir ogni pensiero stizzito,
ed ogni ragione, calpestandola senza rumore,
e furente, destatosi ratto dal sonno inibito,
qual folgore non poter mai tuonare...

e fattosi di nuovo buio, pur concupito,
quel battito, per tutta la vita ambito senza fragore,
solito solcar le carni, la mente, più d'ogni orgoglio ferito,
lasciar decidere a lui di quanto male vivere,
e di quanto male dover morire...

 

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