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Zebra

Due, rossi e taciturni: verticali occhi di fuoco
scandiscono lampi fra le ore ed i minuti notturni.
E con gli ansiosi secondi l'orologio sempre sveglio
brucia, consumando inesorabile il perimetro del foglio.

Tu stai già scrivendo i sogni e sul comodino hai scordato aperto
il calamaio con l'inchiostro vero pregno della nostra storia.
M'immergo io nel nero e ritorno gocciolando della vita.
Ora m'accingo a disturbarti nel sonno:

Dipingerò zebra la tua schiena e t'inventerò i pensieri con le dita.
Traccio scure voragini onde di china in cui nascondere le mani colpevoli
del mio scrivere un po' donna e un po' imprudente ragazzina.
Nascondersi è per gioco ma tu, impavido e luminoso, sfidi la notte.

Guerriero del riposo, se ti svegli, non fermare il disegno
o al mio proposito non potrò tener pegno:
con le labbra solcherò in neri baci il tuo corpo
fino a quando più nessun squarcio pelle chiara sarà visibile alla luna.

Così, implose anime celate ai minuti
abbracciate e contorte, saremo invisibili al tempo,
se incapaci del sempre,
almeno per un oscuro istante d'immenso.

 

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3 commenti:

  • Giuseppe Amato il 02/01/2011 20:25
    Anche l'inchiostro evapora dal calamaio aperto e l'iniziativa d'usarlo con caratteri zebrati impedisce al tempo di sbordare dal suo perimetro, anzi il diventare suggeritrice di sogni finisce per rendere fiammeggiante il desiderio... taccia la luna... non trovi lembo di pelle per carezze in concorrenza..

    Sei proprio originale e hai qualità Bravissima
  • rosanna erre il 19/08/2010 15:36
    tu dici?
    chissa cos'é?...
    grazie Vincenzo, ora m'hai fatto partire un trip mentale pazzesco... peccato che io sia al lavoro in questo momento e non posso viaggiare troppo!
  • vincent corbo il 19/08/2010 14:41
    Anche questa mi piace molto: è come se nelle tue poesie analizzassi sempre uno stesso oggetto ma ogni volta da un punto di vista diverso. Forse l'erotismo o la magia, l'amore o la seduzione o qualcos'altro.

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