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Il varco dei gelsomini

Rincorrevi una palla, e bianche
manine stringean le tue, grinzose,
e le gambe che ti seguivano stanche
sfioravano soffici un forziere di rose.

Correva un sorriso lungo quel viale,
volava il pensiero di quel bambino,
non lo ricordo a quell'epoca il male
eppure compare un gelsomino.

Veleggia il ricordo nella foschia,
si affaccia dolce nei giorni in salita
regalandomi un istante nella magia
sfiorendo nell'idillio chiamato vita.

Petali a cavallo del vento,
coronan le pieghe sopra il mio viso
petali che colto il tormento
fluiscono nudi sul suo sorriso.

E il ventre di madre si tinge corvino
mentre non piange ma spera
nel ritorno dell'incauto bambino,
e guarda al futuro con aria severa.

Oggi io vago in quei varchi d'immenso
deviato e sconfitto da ogni paura
ma ecco, l'odore, doma ogni senso
e compare d'incanto la materna figura.

 

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 05/01/2014 00:49
    Molto apprezzata... complimenti.

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