Incontrarci in un varco nel tempo
sulla soglia sottile d'idillio e paure
e il viso screziato da colpi di vento
mentre la dama avvinghia il silenzio.
Sfoglio un libro di pagine bianche,
su quel volto che distratto compare
d'incanto, e veleggiano parole stanche
di colei che non vuole parlare.
Rapisci nel buio un suo sguardo volante
e sulla mano che ti tiene lontano,
una lacrima, e fantasma d'amante
si dilegua colpita da silenzio tonante.
Vapore e ombra del mio passato,
frontiera di un palco perduto nel buio,
tu che piangi sul muto selciato
nel freddo terrore di chi hai amato.
Nascondi le mani tremanti
sotto un cuore che batte lento,
eppure son tuoi quei nervi danzanti
che crepano gli attimi sotto il cemento.