In fila, prepotenti
scavalcano i più deboli
li schiacciano, li massacrano
riducono in brandelli i loro corpi
si nutrono delle loro carni
si coprono con la loro pelle
li dividono in razze
e poi se ne liberano.
Gli automi senza occhi e anima
comandano
pronti da tempo a dettare legge.
Ma è legge.
Spesso il "don" è quello che ti uccide senza rendertene minimamente conto.
Anonimo il 26/09/2010 23:19
Mha... io ho i miei dubbi alle volte, chi rimane senza pelle è il primo che indica e giudica, secondo la sua di legge... quella del tutto è dovuto.
Non avrò capito la tua poesia forse, ma di sicuro fa parlare una sola campana e non tutte e due. Non esiste solo un din, ma anche il don.
Forte denuncia in pochi versi crudi, ma adeguati alla situazione. Dura lex sed lex, dicevano i latini, ma allora la legge era fatta per il popolo e non contro di esso.