Sera.
Stelle fredde e cielo infinito,
graffiano il mio cuore ormai stremato.
Vento gelido e pungente,
stremano le mie membra stanche.
Notte.
Volta bianca ed anonima, come triste sudario,
schiaccia il mio corpo, come lapide sull'eterno giaciglio.
Anonima coltre, copre quel che rimane dei miei ardori,
vergognandosi alquando degli effluvi dei suoi umori.
Mattina.
Svogliata luce insiste nei miei occhi,
ferendomi in profondità con i sui giochi ed abbocchi.
Nauseanti odori percuotono il mio essere,
svelando notevoli e mal celate mancanze di benessere.
Giorno.
Folla immensa e nemica, colpisce il mio essere uomo,
insinuandosi nei meandri di me con terribile frastuono.
Forti e ripetuti abbagli, colpiscono la mia mente,
con astrusi problemi e logica itinerante.