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L'ultima notte

Come una bilia posata
su piano d'asse cline
vive d'involontaria vita
rollando primi timidi giri
incerti quali cauti passi
mossi nella via ignota
per vorticare poi arrogante
sino al termine del viaggio
ignara di ciò che l'attende

Così mi vorticano le palle!
questa notte che non dorme
tormentata dagli ultimi grilli
e dal latrato di canidi umani;
riempiti di liquido a 45°
vomitano sulla mia strada.

Rischio di scivolare sul gin.
Lascio accesa la luna piena
sdraiata tra comodino e letto
'stanotte non dormo io neppure
guardo il soffitto disadorno
riempirsi della mia vita:
fotogrammi di esistenza
che non arriveranno mai
a vedere il sole, ancora.

 

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2 commenti:

  • Anonimo il 06/09/2010 14:22
    Speciale, maestro!!!
  • giovanni crisostomo il 02/09/2010 22:08
    Bello l'incipit meccanico, così come è pregevole la descrizione di una notte alquanto tormentata. Non ci andava un "che vomitano"?

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