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Canna vuota

Le mie vergogne
dinnanzi a te, ho celato,
perché dai tuoi occhi
non scendessero lacrime,
ma balsamo di parole.
Da tempo i miei piedi,
s'erano quasi fermati,
coperti dalla polvere,
escoriati dalle asperità,
stanchi del cammino,
e quando le tue mani
dei miei piedi si presero
cura, un nodo al cuore
mi rallentò il respiro,
un pianto come pioggia
mi schiarì la vista,
mi rigò le guance,
lambendo la bocca,
arrivando fino al mento.
Le canne non andavano
tagliate e gettate nel fuoco,
specie se erano vuote?
Ma ora che il calore delle tue mani,
profuma i miei piedi,
canna vuota, più non sono.

 

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5 commenti:

  • Anonimo il 04/09/2010 23:30
    Bella questa poesia Fabio
    complimenti davvero
    ciao
  • Dolce Sorriso il 04/09/2010 20:46
    mi sono mancate le tue poesie... grande Fabio
    bravoooooooooooo
  • tania rybak il 04/09/2010 17:10
    ha ragione Anna, le tue poesie sono un mix tra amore sacro e amore umano, i versi presi dal vangelo trasformati in un romantica poesia, bella
  • loretta margherita citarei il 04/09/2010 16:47
    bella intensa bravissimo amico mio
  • anna marinelli il 04/09/2010 14:14
    le tue liriche, caro Fabio, sono sempre un'efficace commistione tra sacro e umano, tra misticismo e sensualità..

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