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Tempi moderni

Nei grigi bassifondi della città
dei barboni giocano ai dadi
scommettendo la loro vita
che vale meno di una fiasca
di scadente whisky.
La luna perde il tram
diretto alle praterie del cielo
e stasera non la incontreremo.
Le viola vene che si incrociano
sulle braccia di un uomo ormai schiavo
urlano e implorano aiuto
ma nessuno lo sentirà.
Le orecchie della società
sono colme di nero cerume
che sgorga dalle piangenti pattumiere.
I comunisti mangiano i bambini
e i democristiani trombano con i mafiosi:
ma nessuno parla
della dignità dell'uomo
che vale ormai meno
di una ciotola di putrido riso.
Affretto il mio passo,
e sento la mia anima
che vorrebbe uscire dal mio corpo:
ma stasera la luna non verrà.

 

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3 commenti:

  • vasily biserov il 10/09/2010 21:07
    bella rifflessione... bisognerebbe dar più attenzione ai cosidetti bassifondi delle città... bravo!!
  • Anonimo il 09/09/2010 00:05
    semplicemente spettacolare... linguaggio crudo e maledettamente vero... che ridimensiona in nulla il lento passare del tempo... se si potesse uscire dal corpo e alienarsi nell'infinito... farei la firma... lodevole stile e contenuto, mai banale... si riflette... il che non guasta
  • Giuseppe Tiloca il 05/09/2010 22:13
    Quanta riflessione qui, hai dato la parità a ciascuno, cosìcchè non ci siano confronti.
    È la società moderna, fortuna che esistono ancora dei posti ove non sento niente di tutto ciò, che soddisfazione!

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