Nei grigi bassifondi della città
dei barboni giocano ai dadi
scommettendo la loro vita
che vale meno di una fiasca
di scadente whisky.
La luna perde il tram
diretto alle praterie del cielo
e stasera non la incontreremo.
Le viola vene che si incrociano
sulle braccia di un uomo ormai schiavo
urlano e implorano aiuto
ma nessuno lo sentirà.
Le orecchie della società
sono colme di nero cerume
che sgorga dalle piangenti pattumiere.
I comunisti mangiano i bambini
e i democristiani trombano con i mafiosi:
ma nessuno parla
della dignità dell'uomo
che vale ormai meno
di una ciotola di putrido riso.
Affretto il mio passo,
e sento la mia anima
che vorrebbe uscire dal mio corpo:
ma stasera la luna non verrà.