Sentivo voci
sentivo croci,
salire su scale piatte
che crescono aguzze negli angoli
e non creano che nuovi proiettili
appena sparati
da un cannone infuocato
e la costanza delle parole
scandite
senza significato
che prendevano il sopravvento
nei momenti più bui
e noiosi di un'esistenza
poco colorata e trafitta
da particolari
raggiri
sensazionali
poetiche vibrazioni iniettate
endovena cosmica
note sparate a caso
nella più dolce sezione ritmica
soave fragranza
inalata da cose
che neanche il grande occhio
nel triangolo
può vedere. Ma come ogni bella storia
la narrazione finisce
in un tragico lieto fine
appositamente
studiate
nella frustrazione
della continuità mono-tona
delle passerelle
di moda arcaica greca
e di prostituzione letteraria.