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Futuro

Qua e là nuvole,
ancestrali vestigia
dell'antica melodia del Cosmo,
e un cristallo, rivestimento esteriore
della luce del Tempo.
Un cielo tinto di sangue,
che evoca lontani ricordi
di vino e di sofferenza
e l'interminabile attesa
per una briciola di amore.
Cosa racconteremo ai nostri figli
di questi tempi vacui e inutili?
Niente, perchè figli non avremo;
saremo risucchiati nel vortice
di un'epoca non nostra.

 

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2 commenti:

  • Anonimo il 09/09/2010 00:08
    poesia costruita su un gioco di immagini e verità che rasentano in una bellissima melodia di malinconia esistenziale... complimenti per il tuo sentire... che faccio mio
  • Sergio Fravolini il 07/09/2010 18:04
    È un testo denso e gradevole. Manca di musicalità e di terzine o quartine. L'espressione più bella è: saremo risucchiati nel vortice di un'epoca non nostra.
    Bella.

    Sergio

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