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Aude Temporem

Una fresca notte,
illuminata dalla luna piena,
Passeggiavo per un viale,
Quando vidi un vecchio uomo
Che sembrava dormire
seduto su una panchina.
Mi avvicinai appena e subito
Egli mi guardò e disse:
"A cosa stai pensando, ragazzo?
Vieni qui che ti devo parlare."
Spaventato, mi avvicinai
Ed egli continuò:
"Lo vedi quel vecchio laggiù,
Che critica i giovani occupati,
Che vivono di notte
e dormono di giorno?"
"Certo," risposi "sembra un uomo saggio."
Il vecchio mi guardò sorridendo
E disse:
"Saggio? Costui ha vissuto
giorno dopo giorno,
Ogni attimo come fosse l'ultimo,
Ha in pratica trasformato
L'attimo in eterno
E ridotto l'eterno in un attimo.
Come si può chiamare saggio
Una persona così,
Che ha vissuto sempre con la morte
Davanti la porta?
Vivi, ragazzo, vivi!
Di giorno e di notte
Ogni attimo come fosse il primo,
Perché arriverà il momento in cui
Non avrai la forza di fare altro
E il tempo si fermerà a parlarti.
Il presente ti sembrerà eterno,
Le azioni che avresti voluto fare
Si confonderanno con la vita
Che avresti voluto vivere.
Così, la morte che verrà
Non ti sembrerà altro che
La continuazione di quello che
stai già facendo."
Ritornai a casa senza chiedergli
Come si chiamasse, senza accorgermi
Che quel giorno
Il tempo si era fermato a parlarmi.

 

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1 commenti:

  • Anonimo il 11/09/2010 21:47
    emozionante contenuto in un contenente che non da vibrazioni. non c'è poesia in una prosa spezzata. è un bell'aneddoto.

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